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Il ” drago ” dei nostri mari ….

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Il “drago” in agguato nelle spiagge..
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Curriri na rina potta l’omo alla rovina (correre sulla sabbia porta l’uomo alla rovina), questo antico avvertimento sempre valido se non seguito, potrebbe portare il malcapitato ad una delle punture animali più dolorose possibili.
Quella della Tracina
Questo pesce vive nelle spiagge sabbiose del mediterraneo e diffuso in Sicilia, si trova prevalentemente nascosto sotto la sabbia nei primi trenta metri dalla costa a basse profondità.
Non attacca l’uomo ma se non ha tempo di spostarsi , terrorizzato magari da umani dediti alla corsa non trova meglio da fare che pungere in modo estremamente doloroso.

Le tracine sono piccoli pesci predatori hanno un corpo elongato, schiacciato lateralmente, meno compresse anteriormente; il loro corpo appare quasi liscio, dal momento che hanno delle piccole scaglie ciclioidi.
Gli occhi sono laterali, alti, e consentono la visione all’animale quando è nascosto sotto la sabbia.

Ai meno esperti accade spesso di confondere gli occhi sporgenti delle tracine per i sifoni dei cannollicchi (frutti di mare buonissimi) e quindi, quando si infila la mano per raccoglierli si corre il rischio di essere punti dall’animale, che usa le spine velenifere sia per difesa che per offesa, anche nei confronti dei sub.
Le spine dorsali (da 5 a 7) sono robuste e velenifere; in condizioni di riposo sono abbassate, ma vengono erette appena ci si avvicina al loro nascondiglio o quando cacciano una preda.
Queste spine dorsali sono collegate ad un tessuto spugnoso che produce veleno.
Gli opercoli possiedono delle robuste spine opercolari collegate a delle ghiandole velenifere.
Una piccola macchina da guerra tanto efficace da non avere nemici naturali, se si esclude il più pericoloso l’uomo.

Se si viene punti da questa bestiola, non c’è scampo non esistono antidoti solo un trattamento termico visto che le tossine sono temolabili porta efficaci vantaggi, quindi se mai aveste la brutta ventura di essere “baciati” da una tracina dopo aver pulito con cura la zona della puntura da rimasugli di pungiglione , immergete la parte interessata in acqua dolce calda ad almeno quaranta gradi.

Il dolore della puntura è fortissimo ma non tossico per l’uomo dopo 24 ore gli effetti cominciano a scomparire, anche se chi ha problemi cardiaci potrebbe avere delle conseguenze molto più gravi.

I marinai dei tempi andati temevano così tanto questo pesciolino che se venivano punti dalle tracine, chiedevano essere legati per evitare che si uccidessero gettandosi nel mare per il dolore che li faceva impazzire.

Il nome del pesce poi è tutto un programma deriva dal latino dracaena, «femmina del drago», da un antico cuntu di cui abbiamo da riferirvi.

Al tempo degli dei e dei cavalieri, Zeus aveva liberato i draghi per combattere i titani e seppur in modo inquietante avevano fatto il proprio dovere per aiutarlo sconfiggere i figli di Urano al fianco degli dei dell’olimpo.
Finita la guerra come ben sappiamo con demoni più reali, far tornare alla tranquillità i draghi era cosa complicata, uccidevano, razziavano, mangiavano greggi e uomini.

La situazione diventava sempre più grave e gli dei che avevano promesso immunità ai draghi in cambio del loro aiuto , ora si trovavano in difficoltà.
Per limitare il numero dei draghi fornirono armi micidiali a cavalieri coraggiosi, che combattevano i draghi per conto loro, ma i cavalieri erano sempre di meno e i draghi sempre di più.

Gli uomini se la prendevano con gli dei e questi oltre a perdere i sacrifici dei loro seguaci temevano che un giorno i draghi fossero in numero tale da conquistare l’Olimpo.

A risolvere la questione provvide Afrodite, che una sera di estate invitò tutte le draghesse per un ricevimento, durante la festa avrebbe insegnato loro le tecniche di seduzione e preparare filtri d’amore per sedurre uomini, dei e draghi maschi.
Allettati da questa offerta nessuna draga mancò all’appuntamento.
Per la dea dell’amore convincere le draghesse a bere la pozione non fu un impresa complicata, bevvero tutte la pozione d’amore, ma si accorsero a loro malgrado che invece di farle diventare più affascinati il liquido le stava facendo diventare degli orridi pesci condannate a vivere vicino alle coste

Fu cosi che sulla terra non ci furono più draghe e i poveri maschi non poterono più accoppiarsi e riprodurre la specie, gli dei mantennero la promessa di non fare del male ai draghi solo li cambiarono, per questo ormai i draghi sono pochissimi anzi pare che non ce ne siano più.
Questo spiega inoltre perchè nelle storie tutti i draghi sono maschi.

Se invece amate gustare carne delicata magari nel cous cous la tracina è un pesce che vi consigliamo, spine escluse.

Giovanni Majolino


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Alessandro Sidoti

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Alessandro Sidoti

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