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Come sono nati i Piparelli?……… ricchi di mandorle e profumati di spezie i Piparelli di Messina sono….

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COME SONO NATI I PIPARELLI È ORIGINI DEL NOME…❤️😍💕
Messina: trionfo di mandorle e spezie con i Piparelli
I biscotti siciliani sono delle croccanti prelibatezze che utilizzano ingredienti tradizionali seguendo un’antichissima ricetta..
Ricchi di mandorle e profumati di spezie i Piparelli di Messina sono una prelibatezza ormai apprezzata in tutta la Sicilia che evoca gli antichi profumi della cultura araba che tanto ha influenzato le ottime ricette della tradizione gastronomica dell’isola.

LA TRADIZIONE La cultura araba ha lasciato nella tradizione gastronomica siciliana evidenti tracce che ancora oggi contraddistinguono molte ricette locali dai sapori particolari ed inconfondibili. Una di queste è, probabilmente, quella delle Piparelle (o Pipareddi) i cui ingredienti richiamerebbero, con pochi margini di errore, proprio la classica matrice araba. Sono, infatti, mandorle, miele e spezie le componenti principali di questi biscotti incredibilmente profumati che si adattano ad ogni ricorrenza. Perchè siano davvero unici, però, occorre che vengano preparati, come suggerisce la tradizione, seguendo la complessa ricetta tipica e, soprattutto, utilizzando gli ingredienti di produzione locale. Tutti, infatti, conoscono la qualità e la bontà delle mandorle siciliane e del miele di zagara che, da queste parti, è una vera e propria specialità.

LA DENOMINAZIONE Chiamati Piparelli (come avviene per una ricetta calabrese molto simile), Pipareddi oppure Piparelle questi biscotti devono, probabilmente, il proprio nome all’ultima fase della cottura che un tempo avveniva all’interno di stufe a legna che sembravano fumare proprio come pipe. Non manca, comunque, chi attribuisce la denominazione all’usanza di utilizzare diverse spezie per la loro preparazione. In ogni caso forte legame con la cultura siciliana, quella messinese in particolare, è valso a questo ottimo biscotto l’inserimento nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

LE CARATTERISTICHE Caratterizzati da un aspetto simile a quello dei cantucci toscani e dei pepatelli teramani, i Piparelli si presentano di forma allungata della dimensione di circa 5 centimetri. La loro superficie è ben dorata e nell’impasto sono facilmente distinguibili le mandorle, che vengono lasciate intere nell’impasto. Il profumo è inconfondibile ed è il risultato dell’utilizzo della frutta candita e di un mix di spezie molto aromatiche quali chiodi di garofano, cannella e noce moscata.

LA PRODUZIONE A causa dei tempi di preparazione molto lunghi, un tempo le Piparelle venivano prodotte soltanto per le grandi occasioni. Oggi, invece, sono facilmente reperibili quotidianamente durante tutto l’anno nella maggior parte delle pasticcerie e dei panifici.

LA CULTURA A rendere lunga e laboriosa la preparazione di questi biscotti era l’usanza, diffusa un tempo, di cuocerli all’interno di stufe a legna ad una temperatura di 50°. Seguendo questo procedimento arrivavano a volerci fino a 48 ore per avere i Piparelli pronti. Proprio per questo motivo, in passato, i biscotti venivano preparati esclusivamente in occasione delle feste patronali e delle ricorrenze più importanti.

IN CUCINA Per ottenere delle Piaparelle gustose come quelle della tradizione messinese occorre seguire alcuni importanti passaggi della ricetta tipica. E’ necessario, inoltre, scegliere ingredienti di qualità. Non mancano alcune piccole varianti come, in alcuni casi, l’aggiunta di pepe nero all’impasto o la copertura di cioccolato fondente su metà del biscotto. Per gustare al meglio i Piaparelli, la tradizione consiglia di accompagnarli, o magari proprio di intingerli, in un buon vino liquoroso siciliano come la Malvasia, il Passito di Pantelleria, oppure il Marsala. Per i più piccoli, e per i buongustai, questi biscotti legano molto bene anche con il gelato.

La ricetta: Piparelle messinesi: Ingredienti: un chilogrammo di farina, 300 grammi di zucchero, 250 grammi di miele, 300 grammi di mandorle pelate, 150 grammi di strutto (o burro), un cucchiaino di bicarbonato, un cucchiaino di scorzetta di arancia grattugiata, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, pepe nero macinato (facoltativo), acqua. Sistemate la farina a fontana e disponete al centro tutti gli altri ingredienti, tranne lo strutto, l’acqua e le mandorle. Cominciate ad impastare, e quando il composto comincerà ad amalgamarsi, aggiungete lo strutto (o il burro) tagliato a pezzetti e lasciato leggermente ammorbidire. Se l’impasto risultasse troppo asciutto, aggiungete un pochino di acqua a filo. Quando il composto avrà raggiunto una consistenza compatta ed omogenea, aggiungete le mandorle intere e ricavatene dei lunghi filoni che disporrete su una teglia rivestita di carta da forno. Infornate per circa 15-20 minuti a 180° e, una volta raggiunto il giusto livello di doratura, sfornate i filoni e lasciateli raffreddare. Tagliateli, quindi, a fette sottili, dello spessore inferiore ad un centimetro che disporrete nuovamente su una teglia per la seconda, importantissima, fase di cottura. Infornate i biscotti ad una temperatura di 150° per altri 10-15 minuti circa, ricordando di girarli a metà cottura in modo che si dorino su entrambi i lati in maniera uniforme.

Giovanni Majolino


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Alessandro Sidoti

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Alessandro Sidoti

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