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Uno degli edifici storici più conosciuti della Messina ante 1908, anche perché ancora presente e immutato nell’odierno contesto urbano, è senza dubbio il palazzo del Monte di Pietà. Esso, con il suo bellissimo prospetto, nonostante i dolorosi segni della tragedia fissati dall’allegata foto risalente a poco tempo dopo il 1908, si affaccia sull’odierna via XXIV Maggio che segue in linea di massima l’asse viario della settecentesca via dei Monasteri, che era a sua volta uno dei cinque tratti che componeva la lunga arteria denominata “Dromo” che, già dalla seconda metà del Cinquecento, attraversava in tutta la sua lunghezza, la città da sud a nord, partendo da Porta Imperiale (cinta muraria meridionale) fino alla cinta muraria settentrionale nei pressi del Bastione San Vincenzo (altezza odierna via S.Liberale). Edificato nel 1616 il maestoso edificio fu destinatoa sede l’istituto di prestito su pegno creato dalla Arciconfraternita degli “Azzurri” risalente al 1542 una associazione costituita e organizzata per l’esercizio di opere di pietà e di carità, composta da nobili, e poi nel tempo anche da personaggi facoltosi, che erano così chiamati per il colore del saio indossato dai confratelli. Il prestito era finalizzato esclusivamente a sollevare dal peso dell’usura i poveri ed i bisognosi. Questa pia finalità, insieme a quelle di fornire assistenza materiale e spirituale ai condannati a morte, la degna sepoltura, un aiuto alle fanciulle povere o alle ree pentite o alle nobili decadute) ebbe inizio nel 1581 utilizzando alcuni locali della chiesa di S.Maria della Pietà (foto 2) per il deposito e la custodia dei beni dati in pegno. Ben presto il Monte divenne il più importante dei quattro banchi di pegni operanti nella città. Questa esigenza seguì infatti la grande crisi economica provocata dall’epidemia di peste che colpì Messina nel 1575 creando bisogno e prostrazione tra il ceti meno meno abbienti. Il palazzo del Monte di Pietà fu progettato e costruito nel 1616 nel vicino sito dell’antico oratorio di S.Vito. Il palazzo era maestoso, con un gran portone con pilastri ed arco aperto, fiancheggiato da quattro finestroni alternati a sei nicchie. Al primo piano spiccava un gran balcone con sei mensoloni e quattro grandi finestre che come le altre sovrastate da un frontone. Sul lato nord (a dx della foto) esso era affiancato da un campanile di poco sovrastante, a quatto livelli. Il palazzo fu pure abbellito nel 1741 con la realizzazione del grande atrio retrostante il suo prospetto posteriore caratterizzato dai tre grandi archi, di cui il centrale sormontato da un grande balcone simile a quello esterno su via Monasteri.
Il complesso è stato fortemente danneggiato dal terremoto del 1908, tuttavia ciò che è rimasto è stato preservato nel tempo e messo in sicurezza a testimonianza di un prestigioso passato. L’imponente facciata del Monte di Pietà, che nella foto presenta ancora i resti di buona parte dei livelli più alti, in seguito furono demoliti per ragioni di sicurezza, è oggi uno dei pochi punti di riferimento originali e immutati della Messina ante 1908.

Michele Orlando


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One response

  1. In altre Città della Sicilia stessa, lo avrebbero ristrutturato e recuperato.Il problema di Messina, purtroppo, è l’assenza dei Messinesi.!!!

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