FESTE E FOLKLORE
La Processione della Madonna di Trapani
Un’altra antica consuetudine – protrattasi ininterrottamente fino ai nostri giorni -è segnalata ancora una volta dallo storiografo del Settecento Caio Domenico Gallo; tuttavia, con ogni probabilità essa risale ad un’epoca più antica.
Un imponente afflusso di folla, proveniente in gran parte dalla città di Messina, oltre che dalle contrade suburbane (oggi anche dai paesi della provincia e dalla sponda calabra), era solita già allora dirigersi verso il venerato Santuario della Madonna nella seconda domenica dopo Pasqua, quando si tenevano i solenni festeggiamenti in onore della Vergine (oggi, invece, i festeggiamenti hanno luogo la prima domenica del mese di maggio).
In seguito alla partenza dei Cappuccini, l’edificio sacro aveva conosciuto un lungo periodo di decadenza, per poi tornare al suo pieno splendore nella seconda metà del Seicento, grazie all’opera di Padre Saverio Amato, il quale ne fece un importante centro di culto monastico di cui facevano parte molti cenobi e romitori da lui fondati nei dintorni di Messina; tutti gli eremiti, infatti, solevano adunarsi durante la festività presso il Santuario della Madonna riconoscendone l’autorità di “ casa madre ”.
Le cerimonie liturgiche dei festeggiamenti che oggi si svolgono, sono precedute da un “ Triduo di Preparazione ” (Giovedì, Venerdì, Sabato) con Ss. Messe, veglie eucaristiche e processione del Santissimo sul sacrato. La domenica, Ss. Messe in mattinata e nel pomeriggio Processione del Simulacro della Madonna che si snoda attraverso la vallata di Ritiro, via Palermo, Chiesa di S. Luca (dalla quale il santuario dipende) e Torrente Trapani, per concludersi al Santuario con tradizionali “ botti ” ed i suggestivi giochi pirotecnici destinati a concludere la sentita festa religiosa–popolare che soddisfa ogni anno le aspettative di migliaia di fedeli provenienti da svariate località per venerare la Madre di Gesù
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