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FESTE E FOLKLORE

” La Festa degli Spampanati”

Un appuntamento che, puntualmente, si ripete nella Domenica di Pasqua. La Festa degli Spampanati ripropone la Resurrezione di Gesù attraverso una singolare Processione che si snoda lungo un percorso tra le vie del centro di Messina.
L’iniziativa storica de “A Festa di Spampanati”, è legata al momento mistico del corteo delle Barette mentre aleggiava comunque mestizia, sottolineata sia dal corale silenzio che dai suoni funerei durante la processione delle Barette, si celebrava la festa degli “Spampanati”. Se alle Barette partecipava l’intera città, la festa di Resurrezione aveva un carattere più rionale, pur vedendo la partecipazione di tanti “forestieri”. Qui un tempo giungevano da un’atra Chiesa più a monte, nella borgata di Gravitelli, i simulacri della Madonna SS. della Mercede e di Gesù Cristo risorto.
Il particolare nome “Spampanati” derivava dal fatto che, sia per il luogo che per la circostanza, alla festa organizzata nella Chiesetta della Mercede nel quartiere Portalegni (oggi via Tommaso Cannizzaro alta) partecipavano le prospere fanciulle del contado che per l’occasione, smessi gli abiti invernali, indossavano vesti in seta fiorita, dai colori sgargianti (da cui appunto il termine “spampanati”). In questo contesto si svolgeva la scalata del cosiddetto albero della cuccagna o “antinna”. Era questo un lungo e robusto palo che veniva issato di fronte alla chiesa. A circa sei, otto metri, vi era un grande cerchio da cui penzolavano: “a cuddura cu l’ova”, “zuccarati”, “agneddu pascali”, salsiccia, salame, formaggio, provola, verdura, frutta, ma anche una borsa con monete (un tempo) d’argento, un pollo (ruspante) vivo. Nella parte alta dell’antenna era sistemata con perizia dai “castiddara” la “macchina” pirotecnica, i cui spari concludevano a notte la festa.


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