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MICHEL AGNOLO FLORIO-WILLIAM SHAKESPEARE E LA PASTA ‘NCACIATA ALLA MESSINESE

La Pasta ‘Ncaciata alla Messinese, come si sa, è un antico piatto tradizionale della città dello Stretto ed uno dei piatti tipici messinesi più conosciuti. A gustarla, ovviamente solo e soltanto a Messina, non si sottrasse neanche Michel Agnolo Florio-William Shakespeare. E il Florio di origini messinesi, infatti, la citò col nome di “macheroni ben incaciati”, che non c’entra nulla col cacio (formaggio). Nella sua “Apologia” stampata a Chamogasco, Basilea, nel 1557, la cita ben due volte a pag. 25 e a pag. 47. Il fatto che Michel Agnolo si definisca “Fiorentino” nel frontespizio non vuol dire che effettivamente lo fosse. In quel periodo, infatti, si andava sempre più diffondendo il dialetto fiorentino, simile all’idioma italiano di Dante e Boccaccio, una lingua che già iniziava a predominare su tutti gli altri dialetti della penisola. Nulla vieta, quindi, come rileva anche Florence Yates, che Michel Agnolo per avere ancora maggior considerazione presso gli intellettuali e studiosi che frequenta, si definisce e firma le sue opere come “Michel Agnolo Florentinus”. Oltretutto, giovanissimo, aveva studiato a Firenze nell’antico convento francescano dei frati dell’Ave Maria detto “Collegio dell’Annunziata” istituito nel 1233, dove si era trasferita la famiglia.

Tutti i particolari nel mio libro “William Shakespeare e la città di Messina”.

Nino Principato


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