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Meteoriti di Sicilia

La maggior parte delle meteoriti si disintegrano in aria, e l’impatto con la superficie terrestre è raro. Ogni anno si stima che il numero di rocce che cadono sulla Terra delle dimensioni di una palla da baseball o più si aggiri
sulle 500.
Di queste ne vengono mediamente recuperate solo 5 o 6; gran parte delle rimanenti cadono negli oceani o comunque in zone in cui il terreno rende difficile un loro recupero.

Le meteoriti più grosse possono colpire il terreno con forza considerevole, formando cosi un cratere meteorico (o cratere da impatto). Il tipo di cratere (semplice o complesso)dipenderà dalla grandezza,
composizione, livello di frammentazione e angolo d’impatto della meteora.

La forza della collisione di una grande meteora può causare disastri di grande entità. In tempi storici, sono stati registrati danni di piccola entità a proprietà, bestiame e anche persone. Nel caso in cui la meteora sia un frammento di cometa, composto per lo più di ghiaccio, il riscaldamento può provocare una notevole esplosione, senza che alcun frammento del meteoroide sopravviva.

Si ipotizza, secondo alcune teorie correnti, che l’evento di Tunguska sia stato causato probabilmente da un caso di questo tipo.
In Sicilia si ha contezza di almeno quattro meteoriti caduti negli ultimi due secoli.
Il 10 febbraio 1853, diverse pietre caddero vicino ad Agrigento, la maggior parte dei frammenti fu recuperata dal Prof. Gemmellaro di Palermo.
La caduta, accompagnata da un flash di luce e un boato, avvenne durante un temporale vicino ad una fattoria di proprietà del sig. Gaspare Lo Giudice, e allarmò diversi agricoltori della fattoria, i quali trovarono una pietra molto pesante e la portarono a Lo Giudice .
Nel 1948, attraverso una corrispondenza da parte di uno studioso con il sig. Giuseppe Bonafede di Palermo, un collezionista di minerali e fossili, si venne a sapere che questa persona era in possesso delle due masse principali della meteorite di Girgenti, ma soprattutto conosceva anche le circostanze della caduta. Un frammento si trova al museo di scienze naturali di Milano .

Alltra caduta di una meteorite in Sicilia, avvenne intorno alle ore 01.00 pm di sabato 16 Luglio 1955, vicino Camarò, un villaggio a circa 3 km ad ovest di Messina.
Un uomo, che si trovava a casa verso quell’ora, udì un tonfo immediatamente seguito da un boato; uscì per ispezionare l’area intorno alla sua casa e notò che una bassa pila di rocce spaccate, preparate per alcune riparazioni stradali, era stata colpita da una pietra di color nero delle dimensioni di un ananas. La pietra non aveva creato un cratere, ma era penetrata per circa 20 cm. nella pila di pietre rotte, dove fu trovata divisa in tre frammenti maggiori a lato di altri molto più piccoli.
Questi ultimi, sfortunatamente, non furono conservati.

Due giovani, mentre stavano lavorando separatamente sui pendii di un bosco di pini a circa 2 km. dal punto di impatto, notarono entrambi una luce brillante, almeno tanto intensa quanto il sole ” al di sopra degli alberi “. Guardando in cielo dissero: ” una palla di fuoco apparentemente sospesa in aria, ma rapidamente crescente in dimensioni – probabilmente si trovavano in linea con la meteora – ” finchè realizzarono che era caduta.
La meteorite venne recuperata e pesata; la massa maggiore era di 2025 grammi, seguito da altri 2 frammenti di 338 e 42 grammi. Il frammento maggiore fu tagliato per analisi fisiche e chimiche, il frammento più piccolo fu usato per ottenere varie analisi in fluorescenza e raggi X mentre un pezzo di 52 grammi fu spedita al Dipartimento di Scienze Minerarie allo Smithsonian Institute a Washington.
La massa maggiore della Messina di gr.1972 non si capisce come possa essere andata a finire al British Museum di Londra e come nessun pezzo sia conservato in Italia. Ora l’unico pezzo della Messina è conservato in una collezione privata ed è una fetta con crosta di 6,908 grammi proveniente dal British Museum .
Il Museo di Vienna possiede 21 grammi, il pezzo conservato a Washington è di 45 grammi, altri 6 grammi sono conservati presso l’FNMH di Chicago e 1 grammo presso la collezione di R.Bartoschewitz.

A Mineo (CT) Il 3 maggio 1826 fu osservata una luminosa meteora e nei pressi di una fattoria, fu visto cadere un oggetto seguito da un forte rumore. Dal cratere fu recuperata una massa ferrosa. Solo 42 grammi sono stati salvati , conservati presso l’università di Perugia e sono stati oggetto di pubblicazione a firma della professoressa Azzurra Zucchini (nessuno sa come siano arrivati nel capoluogo umbro).

Un altro meteorite cadde a Patti nel 1969 costituito prevalentemente di ferro è uno di quei meteoriti che ha ricevuto ben poca attenzione nella letteratura . La meteorite Patti è conservata anch’essa presso l’Università di Perugia…

Grazie a Giovanni Majolino


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2 Responses

  1. L’immagine della bufara di Custonaci è fuorviante in quanto non attribuibile ad una caduta di meteorite bensì da ricondurre al collasso di una cavità sotterranea.

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