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I NOSTRI MONUMENTI Statua dell’Allegoria

Il nome completo della scultura è:

“Messina riconoscente pel benefizio del portofranco”.

La statua fu iniziata da Giuseppe Prinzi (Messina 1827? – Frascati 1895) nel 1856, realizzata – l’anno dopo a Roma – dove l’artista faceva il suo apprendistato presso il celebre Pietro Tenerani – e prima di essere inviata per mare alla volta di Messina venne esposta nello studio dello scultore.
L’opera, commissionata dal Comune di Messina, rappresentava Messina riconoscente alla sovrana concessione del Portofranco nelle sembianze di una figura femminile avvolta in classici paludamenti, che con la mano destra tiene il rotolo con cui il re le assegna il privilegio e con la sinistra si appoggia ad un timone alla cui base giace una cornucopia con frutti e grano, simbolo di generosità, operosità e abbondanza.
Inizialmente era posta all’interno del palazzo municipale ideato dal Minutoli, nel primo pianerottolo alla fine dello Scalone d’Onore che portava ai piani superiori.
La statua, di grandi proporzioni, era posta su un piccolo basamento in una nicchia di marmo incorniciata tra due lapidi che ricordavano gli eroi messinesi del 1847, certamente inserite dopo il 1860. Solo in parte danneggiata dal terremoto del 1908, purtroppo venne ridotta in frammenti durante la demolizione della Palazzata, e quindi recuperata e depositata nella spianata della Filanda Mellinghoff. Ricomposta nel 1967 da Francesco Finocchiaro per incarico del Comune, nel 1973 è stata collocata nel largo Minutoli, antistante alla piazza Municipio, ora piazza dell’Unità Europea.
La statua di Messina fu una delle prime esecuzioni del Prinzi e risente di una certa inesperienza giovanile, tant’è che lo stesso scultore diversi anni dopo dichiarò di volerla nuovamente scolpire a sue spese non riuscendovi a causa dell’improvvisa morte.
Ogni anno il 28 dicembre, in occasione della ricorrenza del terremoto che semidistrusse la città, la Confraternita della SS. Annunziata dei Catalani, con in testa il suo Governatore, ripone ai piedi del monumento una corona d’alloro in memoria di tutti i caduti di quel triste giorno.
Negli anni 2001/2002 l’Archeoclub di Messina presieduto dal prof. Vito Noto ha curato, a proprie spese, il restauro di conservazione della statua, con la direzione lavori affidata all’architetto Fabio Todesco.


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