MESSINA PRIMA DEL 1908
Chiesa e Convento della SS. Annunziata dei Padri Teatini
Occupava l’attuale area della chiesa di S. Antonio Abate sul corso Cavour, cadde in parte nel terremoto del 1783.
Restaurata e riaperta al culto nel 1796, fu distrutta definitivamente dal terremoto del 1908.
Eretta col Convento attiguo per lascito testamentario della contessa Giovanna Cibo, la Chiesa di Maria Santissima Annunziata dei Padri Teatini fu progettata dall’architetto Guarino Guarini, probabilmente su preesistenze tra il 1660 ed il 1662, durante il suo soggiorno a Messina. L’intervento Guariniamo potrebbe essere stato limitato alla sola facciata come completamento di un corpo di frabbrica sostanzialmente già costruito. L’architetto non fece in tempo a seguire completamente la costruzione. La Chiesa, infatti, faceva parte di un più vasto complesso che comprendeva il Collegio dei Teatini, progettato anch’esso da Guarini, ma costruito però successivamente alla sua partenza da Messina. Con questa facciata Guarini introdusse, di fatto, il barocco a Messina ed in Sicilia tra molte perplessità dei contemporanei. La Chiesa ha una facciata concava ed un curioso campanile arretrato tra la facciata e la navata. Il progetto di Guarini dovette tener conto del corpo preesistente da completare e dal diverso orientamento dello spazio esterno, per cui la facciata presentava un’insolita rotazione, risolta con l’introduzione di un campanile in posizione asimmetrica. L’alta facciata a vari ordini sovrapposti decrescenti, presenta una sagoma piramidale e una superficie concavo-convessa di derivazione borrominiana modulata secondo una geometria complessa che non corrisponde ai canoni classicisti. La facciata farà da modello, dopo diversi decenni, a molte Chiese siciliane del XVIII secolo. L’interno a pianta circolare era caratterizzato da una spericolata cupola che potrebbe essere un anticipo di quelle poi realizzate a Torino. Mentre nell’ambiente artistico siciliano del periodo era ampiamente diffusa la decorazione ad intarsio marmoreo con violenti effetti cromatici, il luminoso interno della Santissima Annunziata presentava pareti decorate da bianchi fregi di stucco secondo uno stile nuovo per Messina, che non mancherà di influenzare gli sviluppi del barocco siciliano. Nella Chiesa comunque erano presenti anche numerose tele ed affreschi di artisti locali tra cui Giuseppe Paladino ed Andrea Suppa.
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