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LE DINAMICHE POLITICHE TRA CITTA’ E CORONA – IL RE, L’ARISTOCRAZIA E LE CITTA’ PIU’ IMPORTANTI DEL REGNO DI SICILIA (II PARTE)……….

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LE DINAMICHE POLITICHE TRA CITTA’ E CORONA – IL RE, L’ARISTOCRAZIA E LE CITTA’ PIU’ IMPORTANTI DEL REGNO DI SICILIA (II PARTE)

– Mediazione e conflitto, minaccia e reazione, punti di forza e punti deboli. Una veduta a volo d’uccello –

Il Vespro, sempre lui.

Nonostante ci sono stati storici e intellettuali (soprattutto gente “di fuori”, non Siciliana, gente che non può immedesimarsi in quella pagina eroica ed epica scritta dal generoso Popolo Siciliano) che hanno considerato il Vespro Siciliano un “danno”, esso rimane la luce purissima che illumina e spiega larga parte della Storia del Regno di Sicilia, il carattere del Popolo Siciliano nei vizi e nelle virtù, Conquiste di Civiltà come la Monarchia Costituzionale, i punti di forza ed i punti deboli del Regno di Sicilia e molto altro ancora.

Lo stesso rapporto (nel bene e nel male) tra le grandi città del Regno di Sicilia non sfugge a questa regola generale.

Scrive lo Storico Domenico Ligresti che “il Vespro fu essenzialmente una rivolta di città” ed effettivamente è possibile tirare una linea di collegamento che parte da Palermo con le sue campane suonate a stormo, corre veloce verso l’Assedio di Messina del 1282 per poi ancora esaltarsi a Catania con l’Elezione di Federico III d’Aragona nel 1296 dopo il memorabile “Discorso alla Nazione” di Ruggero di Lauria.

Ed è in questo tragitto percorso tra le grandi città di Sicilia che scorgiamo, come in un panorama meraviglioso e imponente, i grandi momenti della Nazione Siciliana: la guerra e la vittoria contro l’usurpatore angioino coronata con il compimento e il perfezionamento della Monarchia Costituzionale Siciliana; secondo alcuni Storici la vera, prima Monarchia Costituzionale in Europa.

Scrive ancora il Ligresti che “è una confederazione di potenti città, ecclesiastici e baroni a scacciare l’Angioino nel 1282 e a rendersi protagonista della formazione di un Regno indipendente e della resistenza vittoriosa contro il ritorno dei Francesi.”

E tuttavia nella forza delle città siciliane con le sue élites scorgiamo anche il fomite di divisioni e frazionamenti, di debolezza, e di indebolimento dell’autorità regia, ben rappresentate da vicende passate alla Storia come l’”Anarchia Feudale” o epoca dei “Quattro Vicari”.

(continua)

RIFERIMENTI:
– D. Ligresti – Centri di potere urbano e monarchia ispanica nella Sicilia del XV-XVII secolo
– FOTO: L’Assedio di Messina del 1282 (Getty)


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Alessandro Sidoti

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Alessandro Sidoti

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