LA LEGGENDA D’AMORE CHE DIEDE IL NOME AD UNO DEI BORGHI PIÙ BELLI DEL SUD…
Il bellissimo borgo di Francavilla di Sicilia, in provincia di Messina, situata nella Valle dell’Alcantara, sulle rive del fiume dal nome omonimo nord dell’Etna, è un luogo incredibilmente suggestivo, tra fiumi, torrenti e piccoli laghi (Gurne dell’Alcantara) c’è una storia d’amore talmente meravigliosa da dare il nome al luogo.
Francavilla di Sicilia
Angelina di Lauria, figlia del signore feudale Ruggero di Lauria viveva insieme a suo padre e alla sua corte, nel feudo di Castiglione di Sicilia. Angelina aveva un’ancella fidata di nome Franca che possedeva tante nobili qualità ma un enorme difetto: era solita addormentarsi e la sua padroncina doveva svegliarla spesso e volentieri per richiamarla ai suoi doveri.
Sotto la dominazione angioina, il padre di Angelina organizzava molto di frequente banchetti a cui partecipavano i membri della nobiltà francese che lodavano sempre la bellezza, l’eleganza e la gentilezza di Angelina, tanto che queste corsero per terra e per mare fino a giungere alle orecchie del Delfino, Luigi di Francia.
Il sovrano decise di recarsi in Sicilia, al Castello di Castiglione, per vedere con i suoi occhi Angelina, per capire se le voci fossero reali o solo dicerie. Arrivato al castello, il Delfino vide Angelina solo durante la festa indetta dal feudatario in suo onore e ne rimase folgorato. Angelina dal canto suo, sempre accompagnata dalla sua fedele e assonnata ancella Franca, non appena visto il sovrano di Francia se ne innamorò follemente. Finalmente riuscirono ad incontrarsi i due sognatori e a confessarsi amore eterno.
Purtroppo Il Delfino dovette tornare in Francia per occuparsi degli affari del regno, mentre la Sicilia fu stravolta dalla rivolta dei Vespri Siciliani i due amanti si separarono, ma il sovrano giurò alla sua bella che sarebbe tornato per portarla via con sé, in barba alla rivolta; le disse di attendere il suo ritorno e che il suo segnale sarebbe stato quello di far accendere tre fuochi sul Monte Rotondo.
Angelina, durante una festa, ascoltò la storia di un uomo folle, che era tornato sulle coste della Sicilia per ritrovare la cerva che aveva ferito durante la caccia, la bella immediatamente comprese che l’uomo folle era il suo amato e per tutta la notte guardò alla finestra. Quando il sonno stava per vincere su di lei, chiese alla sua fidata Franca di guardare oltre la finestra e avvertirla non appena avesse scorto un bagliore.
“Franca, vigghia! pi mia Franca, viggia” (Franca, veglia! Per me Franca, veglia), la fedele serva non si addormentò, per amore della sua padrona, e visto il bagliore sui monti rispose accendendo una luce in risposta, poi svegliò Angelina e l’aiutò a prepararsi alla partenza imminente. I due innamorati solcarono il mare insieme, vivendo la loro storia d’amore pienamente grazie a Franca. Luigi di Francia fu talmente grato a questa donna da ricompensarla fondando, poco distante da Castiglione, un piccolo borgo che ebbe il suo nome: Francavilla di Sicilia..
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