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I NOSTRI MONUMENTI

La Galleria Vittorio Emanuele III

Nella circolare piazza Antonello, allineata con altri prospetti architettonici curvi, è stata costruita la Galleria Vittorio Emanuele III.
Progettata dall’architetto Camillo Puglisi Allegra e finanziata dalla Società Generale Elettrica della Sicilia per dare adeguata sede ai propri uffici e creare un importante polo residenziale e commerciale nel cuore della città, in pieno centro storico, fu inaugurata il 13 agosto1929, contemporaneamente al Duomo ricostruito. Unica nel suo genere nel Meridione insieme alla Galleria Umberto I di Napoli, alle decorazioni lavorarono gli scultori Antonio Bonfiglio ed Ettore Lovetti, i quali s’ispirarono, insieme a Puglisi Allegra, al Settecento siciliano. Esempio di quello stile liberty considerato eclettico, tipico nella città ricostruita dopo il terremoto del 1908, la Galleria, intitolata a Vittorio Emanuele III, ha sede sulla via Cavour ed è delimitata come già detto da grandi edifici pubblici che si affacciano sulla circolare Piazza Antonello, su questa piazza è collocato l’arco d’accesso alla Galleria):
il palazzo delle Poste e Telegrafi, opera di Vittorio Mariani, (oggi adibito a segreteria degli studenti dell’Università di Messina),
il palazzo della Provincia di Alessandro Giunta, e
il palazzo del Municipio, opera dell’architetto Antonio Zanca.
Per Messina è un esempio singolare per le sue peculiari caratteristiche di spazio interno-esterno, pubblico-privato, luogo di transito, ma soprattutto di attrazione cittadina. L’edificio, per il suo pregio culturale, nel 2000 è stato dichiarato bene d’interesse storico-artistico ai sensi della ex Legge 1089/39. Nel Decreto di vincolo è sottolineato in modo particolare che la Galleria “costituisce un significativo esempio di architettura residenziale e per uffici del XX secolo, di gusto eclettico per la valenza plastico-decorativa, che la caratterizza sia dall’interno che dall’esterno”.
Sin dalla sua edificazione si è sempre pensato a questo Palazzo come ad “un importante centro di vita cittadina, diurno e serale… un cospicuo edificio, con Galleria di ritrovo per il pubblico e con locali da destinarsi ad uso uffici ed Aziende commerciali, a negozi e caffè”. La volontà della popolazione messinese, che viveva gli anni fervidi della ricostruzione post-terremoto, era quella di far tornare a palpitare l’antico cuore della città, nel tentativo di ristabilire un equilibrio fra il nuovo centro cittadino, quello che si estende a partire da piazza Cairoli ed il Viale S. Martino, verso sud, e il centro in cui era ubicata la città storica, che il terremoto non ha risparmiato. All’epoca si dava quasi per scontato che con la costruzione dei grandi edifici da destinarsi a servizi pubblici, il centro avrebbe riacquisito l’importanza che aveva prima del tragico evento del 1908.
Il Palazzo della Galleria è un edificio prestigioso, degno perciò di essere intitolato “al nome Augusto del Sovrano”. E’ anche un lussuoso edificio d’avanguardia, per i tempi, sia sotto il profilo della tecnica edilizia che delle finiture poste in opera. La modellazione delle parti ornamentali dei prospetti esterni ed interni al percorso vetrato è eseguita dagli scultori Antonio Bonfiglio e Giuseppe Ajello.
Le decorazioni esterne sono opera di Ettore Lovetti, che nel corso di questi anni ha eseguito gli stucchi del Palazzo della Provincia e del Municipio. Le ornamentazioni degli appartamenti privati e degli uffici sono dal pittore Carlo Siviero. Le soluzioni tecniche si presentano innovative, grazie all’installazione, completamente incassata, degli impianti delle reti elettriche, idriche, telefoniche. Le finiture preziose sono opera di molte ditte provenienti da ogni parte d’Italia: da San Donà di Piave, per gli infissi e i ferri battuti; da Cremona, per i pavimenti in ceramica porcellanata; da Messina stessa, per i lavori in legno e da Venezia per i parquet e i vetri artistici; da Milano, per le lavorazioni metalliche della volta di copertura.
Vittorio Emanuele III viene celebrato lunedì 12 agosto 1929 alla presenza di autorità ed invitati. Cinque anni più tardi, il 4 ottobre 1934, la S.A.I.E., avendo completato il suo programma d’investimento, viene messa in liquidazione e la Galleria, già sottoposta a vincolo di pubblico passaggio, viene ceduta al Comune di Messina, che da quel momento assume la piena proprietà della via di transito e della sua copertura ed illuminazione.

L’Interno

L’interno si articola in tre bracci confluenti, al centro, in un esagono chiuso da una volta a cupola vetrata.
Due rampe di scale da una parte ed un portico dall’altra, conducono ad uscite secondarie.
Tutte le volte a botte hanno dei lucernai a vetri colorati; il pavimento è realizzato con tesserine a mosaico bianco e nero.


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Alessandro Sidoti

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Alessandro Sidoti

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