I NOSTRI MONUMENTI
“La Cripta del Duomo”
La cripta del Duomo di Messina è stata costruita in contemporanea alla costruzione della Chiesa Madre di Messina.
La cripta venne realizzata nel 1081 per volontà del Re normanno Ruggero II, solo che la cripta e il Duomo vennero successivamente inaugurati dal Re svevo Enrico IV.
L’accesso alla cripta era consentito attraverso due scale a chiocciola dalle absidi soprastanti, mentre oggi si accede da una scala esterna.
Essa è caratterizzata da ampi vani che occupano tutto il sottosuolo delle absidi. La struttura era ed è composta da volte a crociera sostenute da colonne tozze con capitelli e fogliame grossolanamente sbozzati di epoca Greca e Romana.
La cripta non è una vera cripta ma è una chiesa sotterranea o cappella sotterranea, infatti fu chiamata “Santa Maria sotto il Duomo”.
Le funzioni della cripta erano: per celebrare messe, meta dei pellegrinaggi, punto di incontro per i marinai che sbarcavano al vicino porto ed anche per le riunione dei vescovi della Diocesi.
Per servire meglio i pellegrini le scale a chiocciola vengono eliminate, e due finestre delle absidi vengono trasformate in porte con scale per servirla.
Nel 1600, la cripta fu data alla congregazione “Schiavi della Madonna della Lettera”, il cui capo era Giuseppe Stagno, che cambiarono il nome della cripta in “Nostra Donna della Lettera”.
La congregazione ristrutturò la cripta abbellendola con stucchi, statue e riquadri di affreschi in stile Barocco, che ancor oggi si possono vedere e che turbano in certo modo l’armonia delle crociere. Gli affreschi sono dovuti a vari artisti: Antonio Tricomi (1638), Antonio Tuccari, seguace del Barbalonga (1656), Antonio Bova e Mercurio Romeo (1648). Di contro all’altare è stato costruito un grande e bel presepio, architettonicamente composto da Adolfo Romano con figure del ceramista Mario Lucerna. In questa occasione furono create anche due muri divisori in corrispondenza delle sovrastanti absidi laterali, creando così due cappellette.
Nella cripta si trovano anche due targhe che testimoniano il restauro per volontà di Giuseppe Stagno e della congregazione “Schiavi delle Madonna della Lettera”.
La cripta non fu danneggiata dai terremoti del 1783 e da quello catastrofico del 1908.
Il Duomo nel 1908 fu danneggiato ma come poc’anzi accennato la cripta non ebbe alcun danno, ma l’incaricato dai beni culturali di Palermo per la ricostruzione del duomo, Francesco Valenti, per sostenere il peso del transetto e delle absidi fece costruire sui muri portanti e fondamenta per sostenere il carico del Duomo, provocando il successivo innalzamento della quota di calpestio della cripta.
L’abbassamento progressivo della cripta fu dovuto all’innalzamento del piano calpestio, dovuta dalle macerie del terremoto, invece l’abbassamento del piano calpestio della cripta stessa è dovuto a causa di due motivi. Uno perchè essa si trova sotto livello del mare, infatti nella seconda metà del XX secolo la cripta si è allagata a causa dell’acqua marina, due per l’infiltrazioni dovute a causa del vecchio percorso del torrente portalegni che straripando più volte ha notevolmente innalzato il piano.
In questi anni la Soprintendenza ai beni culturali di Messina e l’assessorato regionale per i beni culturali, finanziò i lavori per la prosciugazione e l’impermeabilizzazione della cripta anche per volontà dell’ allora arcivescovo di Messina Giovanni Marra.
Dopo qualche anno i lavori cominciarono, e da circa un anno la cripta è asciutta, i lavori per il prosciugamento e l’impermeabilizzazione, hanno portato allo smantellamento del pavimento post-terremoto per ritornare alla quota di calpestio originale della cripta.
Nella quota di calpestio originale sono stati ritrovate le fondamenta del duomo e le basi delle colonne di epoca Greca o romana come di già detto.
Il 28 e il 29 Marzo 2009, il Fondo per lì ambiente italiano, FAI, ha aperto ai messinesi la cripta, affollata da 25.000 persone (il monumento più visitato in Italia).
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