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IL TORRENTE BOCCETTA RACCONTA

Secondo lo studioso di toponomastica messinese Carmelo Micalizzi, pare che l’origine del toponimo derivi da “Buse” (“Busette”), di provenienza, quindi, francese ma di etimologia greca (“Bythos”, “Bothos”, fosso), cioè “canale” o “fossato”, dalla voce arcaica della lingua italiana “bozza” e “bozzo”. Il fossato, probabilmente, era riferito ad un canale che difendeva ulteriormente la cinta muraria normanna e che era da identificarsi col torrente Boccetta oggi coperto. Il torrente aveva ed ha origine dallo Scoppo (attuale imbocco dello svincolo autostradale) dove esiste ancora oggi l’omonima contrada con la chiesetta, sede, un tempo, della tradizionale e colorita festa degli “Sciacquatrippa” il lunedì di pasquetta. La caratteristica denominazione derivava dalla presenza dei vicini macelli e dalla rinomata acqua dello Scoppo, utilizzata anche per lavare la trippa. Il monumento più importante del Viale Boccetta, allora come oggi, è la chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata. Fondata nel 1254 dalle patrizie messinesi Violante Palizzi, Eleonora da Procida e Beatrice Belfiore, nonostante sia di notevoli dimensioni, la chiesa si compone di un’unica aula rettangolare, senza divisioni in navate, con pianta basilicale a croce latina, transetto ed absidi terminali.
Il corso d’acqua del Boccetta si concludeva e si conclude alla sua foce a mare in un vascone di sedimentazione idrica progettato nel 1668 dal pittore e ingegnere idraulico Onofrio Gabrieli da Gesso che, così scriveva: “…tutta l’arena resterà nel detto ritegno, e l’acqua scaricata di terra correrà nel porto senza danneggiarlo punto”. Vascone ancora visibile accanto all’edificio della Capitaneria di Porto ma ormai totalmente abbandonato e degradato.

Nino Principato


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