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Il Maggiolino anfibio che attraverso’ lo stretto di Messina……..

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Maggiolino anfibio ha attraversato lo stretto di Messina il nonno di Herbie..😀😀😀
L’impresa fu compiuta nel 1964 e poi ripetuta nel 1984, dimostrando l’affidabilità del “Kafer”
Tra le infinite imprese folli tentate dal genere umano, moltissime hanno a che fare con l’acqua e tante altre con mezzi a motore come auto e moto. Quella di far andare le automobili sull’acqua, invece, è una fissazione ancora più particolare. Attenzione, non stiamo parlando di mezzi anfibi, che nascono sin dall’inizio per spostarsi con le ruote sulla terraferma e con lo scafo nell’acqua, ma di tutti quei veicoli amatoriali nati dalla fantasia, dall’ingegno e dall’incoscienza di qualche anticonformista. Uno dei più famosi è certamente il Volkswagen Maggiolino (qui la sua storia) di Bent Axel Schlesinger e Franz Kuen, che attraversò lo stretto di Messina nel 1964, entrando anche nel Guinness dei Primati e poi ancora nel 1984. Questi due signori erano rispettivamente il responsabile dell’assistenza e il capo degli ispettori dell’Autogerma, cioè l’antesignana dell’attuale Volkswagen Group Italia che aveva sede a Bologna. Il “Kafer” anfibio riuscì a percorrere i 7 chilometri che separano Sicilia e Calabria in 38 minuti – 2 in meno del traghetto di linea – senza il minimo problema, procedendo a circa 6 km/h.
La trasformazione del Maggiolino in veicolo anfibio fu, tutto sommato, facile, visto che le diverse parti della scocca erano unite da saldature a punti. Per rendere possibile il galleggiamento, dunque, bastò realizzare una saldatura continua. Le porte, poi, avevano una chiusura ermetica, gli scarichi uscivano sul tetto, il filtro dell’aria era nell’abitacolo e il carburatore era inserito dentro un contenitore impermeabile, mentre la ventola per il raffreddamento fu eliminata, visto che tutto il motore era immerso nell’acqua fredda. L’impianto elettrico venne protetto con una struttura a tenuta stagna e pure la bobina di accensione e lo sfiato del circuito dell’olio si trovavano nell’abitacolo. Per la propulsione, infine, fu montata un’elica direttamente all’uscita dell’albero motore, mentre per la direzionalità bastava girare le ruote anteriori.
Al suo passaggio ispira simpatia e guidandola, romanticismo. A lei sono stati dedicati film e tantissimi spot, ed è tra le poche auto ad aver attraversato lo stretto di Messina… galleggiando! E’ una leggenda, meglio nota come Maggiolino, l’acclamato protagonista di questo

Giovanni Majolino


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Alessandro Sidoti

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Alessandro Sidoti

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