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I NOSTRI MONUMENTI

Il Duomo di Messina e la Pietra di Polipai “o di Bauso”

Le pietre ci parlano, sembra banale come citazione, ma queste sono davvero il filo conduttore del costruito, sono l’elemento più semplice e più antico che possa permetterci di ricostruire la storia di una città. Le località site lungo le coste della Sicilia, tra il versante tirrenico e Messina, presentano un terreno costituito da formazioni cristalline piuttosto varie. Interessante sembra la presenza della “Pietra di Bauso”, si tratta di una concrezione di formazione gessosa, che in passato era stata impiegata nella costruzione di molti edifici nella zona del Messinese. Questa pietra ha una colorazione che varia dalle tonalità dell’avorio alle sfumature del rosato, è di composizione piuttosto compatta. La pietra di Baùso, così chiamata, è l’esempio più significativo dell’impiego di questa pietra, per la costruzione della facciata del Maestoso Duomo di Messina. Il basamento del campanile è realizzato in calcare polipai, come lo è anche la zoccolatura che cinge il perimetro esterno dell’edificio. E’ riscontrabile un vasto riutilizzo di materiale come lo si denota ad esempio nel PAVIMENTO COSMATESCO “dai Cosmati che produssero questo tipo di pavimentazione, realizzato grazie alle Rote, ricavate dalle sezioni di colonne”.Questi pavimenti presentano colorazioni varie, grazie all’uso di Anfibolite e Rosso di Taormina “riscontrabile, peraltro, nella Chiesa di S. Francesco dell’Immacolata”.
L’edilizia, comunque, non è l’unico campo che impiega l’uso della Pietra di Bauso, infatti essa viene usata per il rimpiego, come nel caso di una Tomba di IV Secolo, ritrovata in Via Cesare Battisti, si tratta di una tomba a calcare coralli proveniente dallo scavo dell’isolato 73, attualmente visibile al Museo. Anche la Chiesa di S. Maria della Valle meglio nota come la Badiazza, usa la pietra a calcare polipai sulla facciata. Nel 1507, Angelo Montorsoli userà questa pietra per la realizzazione del gruppo scultoreo antistante il Duomo di Messina e per la statua del Nettuno. La storia di Messina violentemente distrutta dai grandi sismi del 1783 e 1908 è la storia di quelle costruzioni e di quei materiali impiegati per la realizzazione nei numerosi edifici. Il recupero e la conservazione di questi, rappresenta un continuum evolutivo del costruito, poichè le pietre raccontano le storie felici e tristi delle città.


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