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C’era una volta, nel comune di Messina, un villaggio che si chiamava GESSO.
In detto villaggio c’era:
– La caserma dei carabinieri
– Le scuole elementari
– Il delegato municipale
– Il prete
– Tantissime attività artigianali
– I medici
– La farmacia
– Il camposanto
– La stazione ferroviaria
Tantissime persone che lavorano, e davano lustro e prestigio al villaggio, ed erano maestri di rispetto, di amicizia, di onestà, in una sola parola creavano una comunità esemplare dov’era piacevole viverci.

Oggi quella realtà non esiste più.

Non stiamo qui ad analizzare le cause e le colpe di chi ha modificato prima e distrutto poi il villaggio.
Il tema di oggi non è questo.

Oggi l’amara realtà è: GESSO è un paese morto e sepolto.
A GESSO vige il principio degli imperatori dell’antica Roma. Dividere, (aizzando gli uni contro gli altri) e governare.



A nessuno interessa la “Comunità ” per il bene del villaggio.
Ognuno interessa coltivare il suo orticello per trarre il piccolissimo rendiconto personale.
Questo vale per tutti i settori.
Illustrissimi autorità comunale.
Analizzando in un modo serio,
Per la rinascita di GESSO a mio modesto avviso occorre:
“Premesso che non appartengo a nessuna associazione , sono semplicemente nato e cresciuto a GESSO”



– Ampliare il cimitero

Dato che Tantissime persone, non appartenente alla comunità, hanno apprezzato la bellezza del posto ed hanno acquistato le migliori celle panoramiche e comode
E terribile che io e tanti altri abitanti del villaggio dopo una vita vissuta a GESSO dopo la morte debbono cercare casa altrove, o bene che vada spostando i nostri antenati ed essere sistemati cinque piani sotto terra senza poterci godere il piacevole panorama che circonda il cimitero.

– Vista la nuova concessione della scuola elementare che porterà altri migliaia di turisti nel villaggio, e leggendo i rendiconti giornalistici di quante manifestazioni si tengono in continuazione nel villaggo con migliaia e migliaia di visitatori.
Con la massima urgenza occorre costruire centinaia e centinaia di cessi, disposti in vari punti del villaggio, per evitare che questa enorme massa di turisti continui ad elemosinare presso gli abitanti l’uso del water.
E quando non lo trovano utilizzano i tronchi degli alberi per nascondersi nell’atto di estrema necessità.

– Visto che con la modifica delle lampade dell’illuminazione pubblicha la luminosità è aumentata possiamo svitare alternativamente la metà delle lampade contribuendo così al risparmio energetico. Imitando l’esempio della FRANCIA e fottendo la RUSSIA.
E diamo l’esempio che siamo l’unico villaggio a salvare l’Italia riducendo le spese d’importazione del petrolio.

Grazie a Giovanni Majolino


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