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LA NOSTRA STORIA

“LA TORRE CARIDDI”

A chi percorre il lungomare che attraversa l’abitato di Ganzirri, parallelo alla costa, appare improvvisamente e massiccia a sbarrare la strada, quasi a difenderla dalla moderna invasione di quelle strane «scatole di latta» che camminano senza essere tirate dai cavalli, sconosciute ai suoi tempi: è la torre «Cariddi». Presenta una base circolare con leggera rastrematura all’apice sormontata da una merlatura di recente costruzione che conferisce alla struttura una forma cilindrica. Alta circa 7 metri dal livello stradale, si accede da due portali uno a nord-est per mezzo di una scaletta in muratura di recente costruzione, l’altra a sud-ovest. Nella parte nord un incavo, fa pensare ad un argano che comandava un ponte levatoio che metteva in comunicazione la torre ad un molo di attracco. L’intonaco caduto scopre la struttura muraria, composta da pietrame squadrato e regolarizzato con listature in laterizio, tenacemente cementato con malta. Materiali e tipologia costruttiva che testimoniano l’antichità della costruzione, forse medievale e preesistente al progetto di rafforzamento cinquecentesco del Camiliani. All’interno una colonna circolare, sostiene una volta a botte anulare; una botola mette in comunicazione con il piano sottostante per mezzo di una scala in pietra, questo ambiente probabilmente serviva da magazzino merci. Alla terrazza si accede per mezzo di una scala a due rampe ricavata nello spessore del muro portante. Secondo le ricerche effettuate sembra che la torre sia stata costruita intorno al 1400 come da cronache del Villabianca, Spannocchi, Camilliani ed è della stessa tipologia della torre Bianca o Mazzone posta tra il Pantano piccolo e il mar Tirreno (1405). Esistono relazioni del Camilliani e dello Spannocchi in cui, nel 1579, sollecita la costruzione o la ricostruzione di una torre di guardia e di avvistamento in luoghi

“ ove si svolgono attività commerciali di una certa importanza”

Si ricorda che il presidio della torre contava ben undici soldati. E ancora:

“ importi farsi una torre, prima perché sopra questa riviera ci è il casale del Faro, che può passar molto pericolo senza una guardia simile, perché i corsari essendo di transito…..e trovando il lido sprovvisto di guardie potrebbe cader loro in pensiero di fare qualche correria essendo tanto lontano dal soccorso della città sì come detto sopra. Et perché oltre che sarà di grandissimo terrore, o disturbo al nemico, servirà grandemente per la rispondenza dei segnali, quali ne’ tempi fosesi nebbia…”

La torre quindi, ha un’importanza storica non indifferente se, ce lo auguriamo, possa essere annoverata come torre di guardia coeva al “casale di Faro” che molto probabilmente risale al II/III Sec. d.C . Si dovrebbe tutelarla adibendola a museo etno antropologico di arti e mestieri locali e rendendola fruibile agli studenti e ai turisti come patrimonio culturale di Messina e della Sicilia.(In atto la torre viene custodita da un abitante della zona e funge da deposito di nasse fabbricate dallo stesso.)


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