U fuddittu: tra storia, leggenda e realtà
Nel paese di Mili San Marco si credeva che in alcune case dislocate all’interno del villaggio, durante la notte, uno spiritello stravagante, u fuddittu, uscisse dal proprio rifugio e si aggirasse indisturbato per le abitazioni dei malcapitati…
U fuddittu…
Diverse persone mi hanno raccontato queste leggende e per molte di loro erano fatti veramente accaduti o vissuti realmente dai soggetti da cui ne erano venuti a conoscenza.
Una di queste persone era la mia nonna materna, Peppina Munafò che spesso mi raccontava che da bambina, quando dormiva nella casa di sua nonna (la mia trisavola) ogni notte sentiva qualcuno dal passo pesante percorrere le scale della loro abitazione, e per tutti «quel qualcuno» era senza alcun dubbio u fuddittu.
La tradizione locale messinese descrive il folletto come un’emanazione spiritica molto ambigua e mutevole, dispettosa e molesta. Capace di rendersi invisibile, è schivo per natura, ma al contempo non riesce a vivere lontano dai centri abitati proprio per la sua voglia di giocare tiri mancini agli esseri umani.
Si racconta inoltre che con i neonati sia particolarmente benevolo tant’è che ama divertirli durante il sonno. Fino a qualche tempo fa quando un bambino rideva nel sonno i nonni dicevano: «saravi u fuddittu cu fa scialari».
Preferisce frequentare i villaggi di campagna, che gli permettono di fare la spola tra il suo habitat naturale, boschi e campagna, e le abitazioni degli uomini, spesso infestate per puro dispetto. L’enorme mole di leggende sul suo conto ne danno più di una descrizione anche se buona parte di esse lo connota come un essere piccolo che porta sulla testa un berrettino rosso.
Proprio il piccolo copricapo rosso sarebbe la sede di tutti i suoi poteri, senza il quale il folletto diverrebbe uno spiritello privo di ogni qualsiasi essenza. Si dice infatti che chi riesce a rubargli il berretto lo avrà in pugno e potrebbe farsi consegnare le grande ricchezze di cui solitamente dispone.
Un antica filastrocca riassume quanto detto fin qui, con la sola aggiunta che lega u fuddittu alla giurisdizione di Auriel arcangelo reggente della Terra col compito di portare la luce della Conoscenza di Dio all’umanità:
U fuddittu, ci fussi e non ci fussi
figghiu di matri terra,
sutta o dominiu di l’altissumu Auriel
patruni du munnu elementari
e principi da terra
se u sa pigghiari ti mustra i tesori
mucciati sutta a terra.
Sempre nel nostro paese si raccontava che la santota, la compianta sig.ra Maria, avesse strappato il berretto rosso ad un fuddittu, visto la fortuna economica posseduta (derivata in verità dalla sua attività commerciale) e la stessa è sempre stata al gioco delle dicerie confermando sempre quanto le attribuivano.
Altri personaggi noti per essere venuti in contatto con un fuddittu sono stati Marco Cucinotta, fondatore dell’omonima azienda di fiori artificiali e accessori moda, di cui si racconta che uno spiritello vivesse proprio nella sua vecchia casa in paese, e la sig.ra Ciccina, detta filu i spaghettu, anch’ella coabitante con un folletto nella sua abitazione di via Bottesco.
Andando ancora più indietro nel tempo, interessante è ricordare l’episodio che successe al nonno del compianto Santo Leonardo (cabbuni), il sig. Ciccio. Si racconta che durante la notte un fuddittu apparve sulla pancia della moglie. La signora accortasi del visitatore inizio a chiamare il marito nel sonno «Cicciu, Cicciu» e il folletto quasi a doppiarla ripeteva «Cikku, Cikku». Il marito svegliatosi riuscì ad afferrare il berretto dello spiritello e questi fu costretto a rivelare un posto della casa dove scavare per trovare dell’oro. Tale luogo il sig. Ciccio non avrebbe dovuto rivelarlo a nessuno. Recatosi in cantina iniziò a scavare ma invece del prezioso metallo portò alla luce delle ossicine, probabilmente di un bambino seppellito in quel punto anni e anni prima. Il sig. Ciccio in realtà aveva raccontato del luogo alla moglie. Oppure, come si diceva, il folletto era proprio lo spirito di quel bambino che desiderava farsi trovare.
Villa Muscianisi, Milazzo (ME)
Per la cronaca, sembra che oggi un folletto abiti l’abbandonata Villa Muscianisi di Milazzo. Per documentare la presunta presenza nell’Ottobre del 2009 è giunto nel comune della provincia messinese anche Enrico Ruggeri, cantante e conduttore televisivo, insieme alla troupe della sua trasmissione, Mistero.
La prima apparizione del folletto nella villa risale al 2006, quando venne diffuso un video amatoriale, girato dal alcuni ragazzi in visita dell’edificio, che riprendeva «qualcosa» alto circa un metro.
Grazie a Giovanni Majolino
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