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I NOSTRI MONUMENTI

Il Monte di Pietà

Il Monte di Pietà, ubicato in via XXIV Maggio(un tempo “via dei Monasteri”), è una preziosissima opera barocca, edificata nel 1616 su progetto del messinese gesuita P. Natale Masuccio. L’edificio, era collegato alla Chiesa Nostra Dama della Pietà del XVII secolo, andata distrutta nel terremoto del 1908 e della quale rimangono solo pochi resti, mediante un ampio loggiato. L’interno della chiesa, ad unica navata, era ornato nelle pareti da affreschi di Filippo Tancredi, mentre sull’altare maggiore vi era una Madonna della Pietà di Deodato Guinaccia. L’istituzione del Monte di Pietà fu voluta dall’Arcinconfraternita di San Basilio degli azzurri già dal 1541, allo scopo di alleviare le classi bisognose dal peso dell’usura e che si riuniva appunto nella retrostante Chiesa della Pietà che fu a suo tempo costruita sul luogo di una più antica chiesa di rito greco.
Dell’incarico a Masuccio, stabilitosi in vecchiaia a Messina, rimane una sola traccia documentale di mano dell’architetto gesuita, relativa alla fornitura di pietra dall’isola di Rodi. Nel 1619, alla morte del Masuccio, risultava costruita solo la parte inferiore dell’edificio caratterizzato da portale e cantonali a bugne rustiche riferibili al manierismo toscano. Nel ‘700 venne proseguito il lavoro interrotto e nel 1741 ad opera degli architetti Antonio Basile e Placido Campolo fu progettata ed eseguita la scalinata in marmo, che conduceva alla chiesa.
Quest’ultimo disegnò pure la marmorea Statua dell’Abbondanza, realizzata da Ignazio Buceti nel 1741, che orna il primo ripiano della rampa.
Il Monte di Pietà, con un prospetto tipicamente settecentesco è caratterizzato da un portale bugnato, ove vi spicca una targa sulla quale si può tutt’oggi leggere “maior omnium charitas 1798 ” per memoria dei lavori di restauro effettuati dopo il sisma del 1783. Entrando si arriva in un atrio con volta a botte, a destra è situata la porta che conduceva ai piani superiori, di fronte, una fontana monumentale del 1732, raffigurante un putto che cavalca un delfino.
Non resta praticamente nulla del piano superiore, danneggiato prima dal sisma del 1908 e definitivamente distrutto dai bombardamenti del 1943. Restaurato nuovamente nel 1979, adesso e’ utilizzato per manifestazioni culturali, spettacoli e mostre.
Purtroppo, la parte che è passata nella totale indifferenza e che si trova in stato di totale abbandono e la parte retrostante alla Chiesa, dove vi è l’antica cripta che si dice collegata a l’antico castello di Roccaguelfonia oggi Chiesa di Cristo Re.


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